Multa tardiva, supermulta nulla. Lo dice la Cassazione

Se la notifica non arriva entro 90 giorni il verbale supplementare è nullo

Multa tardiva, supermulta nulla. Lo dice la Cassazione

Le multe tardive tornano d’attualità. Partiamo dall’equivoco base: in base all’articolo 201, qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale deve, entro 90 giorni dall’accertamento, essere notificato a casa vostra (come proprietari della vettura). Con gli autovelox, i Tutor e gli altri dispositivi elettronici come le telecamere ai semafori e i varchi d’ingresso nelle Zone a Traffico Limitato, la contravvenzione che arriva a casa è frequente. E proprio quelle poche parole, “entro 90 giorni dall’accertamento”, consentono ai Comuni di giocare sull’equivoco.

Cosa conoscere

#1. Problema. Secondo i Comuni, i 90 giorni scattano da quando i Vigili controllano la foto scattata dall’autovelox. Quindi, per un’infrazione commessa il 1° gennaio 2017, i 90 giorni si contano da quando la Polizia locale mette le mani sulle foto. Può essere pure il 1° ottobre 2017: da qui, i circa tre mesi. Secondo il ministero dei Trasporti, invece, i 90 giorni scattano dalla data dell’infrazione. Pertanto, restando al nostro esempio, si contano dal 1° gennaio 2016. Una volta trascorsi quei circa tre mesi, se la multa arriva a casa è nulla.

#2. Novità. Oltre al ministero dei Trasporti, ci sono numerose sentenze che impongono il rispetto dei 90 giorni. Adesso, la Cassazione (sentenza 26964/2016) interviene a gamba tesa contro i Comuni che sforano i 90 giorni. Primo: è nulla la multa recapitata dopo quel lasso di tempo. Secondo: nulla la multa supplementare di 300 euro (spese incluse) . Di che parliamo? Del verbale ulteriore che vi viene inviato se, ricevuta una contravvenzione col taglio di punti-patente, non avete comunicato alla Polizia il nome del guidatore cui togliere i punti-patente. Per la Cassazione, una multa tardiva rende difficile (se non impossibile) ricordare a chi avete prestato l’auto: quindi, non potete indicare il nome del conducente.

#3. Che fare. Per cercare di uscirne vivi, e non pagare né la multa tardiva né la multa supplementare conseguente alla mancata comunicazione del nome del guidatore, fate ricorso sia contro il primo verbale sia contro il secondo al Giudice di pace. Entro 30 giorni. Versando 43 euro di tassa. Citate in particolare la sentenza 26964/2016 della Cassazione, ma ricordate che anche il ministero dei Trasporti è dalla vostra parte.

Soldi che volano via

Ipotizzate di vincere i ricorsi, resta da capire che fine facciano i 43 euro di tassa pagata allo Stato. In teoria, dovrebbero essere i Comuni soccombenti a restituire il balzello. Magari, nel ricorso, ricordate al Giudice di Pace che esigete la restituzione del denaro versato. Capite bene che non è una passeggiata di salute: siete voi, da soli, contro la burocrazia…

Articolo: www.omniauto.it

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